Humans of Naples: intervista al fotografo Vincenzo Noletto
In occasione del "World Press Photo" che si è tenuto a Napoli un anno fa, abbiamo intervistato uno degli ospiti di eccezione di quella mostra: Vincenzo Noletto, Instagrammer del 2017 nonché fondatore del progetto "Humans of Naples" e del magazine "The red chair". Oggi vi proponiamo la sua intervista in esclusiva al nostro blog.
Vincenzo, hai vinto il premio "Instagrammer dell'anno" con una foto molto espressiva di un signore napoletano. Quanto ha influito la teatralità di Napoli (e la Città in generale) nel tuo lavoro, nella tua arte e nella scelta di intraprendere questo percorso anni fa? Credo che la teatralità di Napoli non c'entri perchè Napoli non è un teatro, non è finto.. il teatro, invece, lo è! Almeno io la vedo così. Quello che forse mi ha aiutato a prendere questa direzione è la molteplicità e la diversità di Napoli da strada a strada: le persone, i luoghi.. questo di sicuro ha influito su di me. La spinta che però mi ha permesso di capire che volevo fare il fotografo è stata la curiosità scaturita guardando le foto di Robert Hermann: mi chiedevo perchè avendo il suo stesso telefono non riuscissi a scattare le sue stesse foto. D'altro canto, a Napoli mi risulta molto facile fotografare e sono sempre interessato a raccontare il nostro popolo: il modo in cui vengono fatte, viste e vissute determinate cose credo sia veramente unico.
Perché una persona dovrebbe vedere questa mostra? Le persone cos'avranno di fronte? World Press Photo è un concorso che tiene presente e fa capire qual è la situazione umana, mostrando uno spaccato della realtà di anno in anno. Ma al di là di questo, bisognerebbe proprio dare manforte alle vere notizie, ai veri giornali e ai veri giornalisti; dovremmo sempre aver ben aperti gli occhi su cosa succede nel mondo e interessarci delle cose in prima persona, non farcele passare addosso. Oggi, solo chi è veramente informato è padrone del mondo: bisogna stare dietro e dentro i fatti - e conoscerli - per poter pretendere un mondo migliore.
Quanto pensi possa influire la cultura, l'arte e quindi anche la fotografia alla "rinascita" di Napoli? Penso ad esempio ai tuoi scatti per "Humans of Naples", alle storie che ci sono dietro e agli insegnamenti che possono dare. Di sicuro la cultura, l'arte e - nel mio caso - la fotografia possono portare ad un miglioramento della situazione della Città e delle persone che la vivono. Ovviamente, questo non può essere l'unico intervento; non si può fare solo cultura: bisogna far si che i servizi siano raggiungibili e che tutti possano usufruire di infrastrutture che sono alla base della civiltà! Ma questo è un problema della società in generale, non certo di Napoli: per fare un esempio, viviamo in un mondo in cui la manutenzione viene vista come un costo e non un investimento. Quindi il problema è tanto più generale e non lo risolvi semplicemente facendo arte e diffondendo la cultura. Certo è che, però, questi sono strumenti che possono incuriosire le persone che hanno la necessità di "sbucare fuori": io sono uno di quelli.